Le nostre zone di coltivazione

Le nostre zone di coltivazione sono l’Alto Adige, nonché le province di Rovigo e Padova: in queste ultime, già dall’inizio di gennaio, vengono predisposte specifiche serre a tunnel che ci consentono una maturazione precoce e un’anticipata raccolta del prodotto. Proprio qui, lungo le sponde dell’Adige, l’asparago trova le condizioni ideali per crescere rigoglioso: il terreno consiste in una finissima sabbia calcarea di origine alluvionale, portata fin qui dalle Dolomiti nel corso dei millenni. Grazie al suo ottimo pH e contenuto calcareo, questo sostrato si scalda piuttosto velocemente contribuendo quindi alla germogliazione della pianta in tempi relativamente brevi. La raccolta può iniziare quindi già a metà febbraio. Successivamente, tramite un sistema logistico estremamente efficace, il nostro asparago arriva sulle tavole dei nostri clienti in men che non si dica!

Nei nostri campi coltiviamo le più diverse varietà di frutta e verdura, secondo il principio della rotazione delle colture. Il cuore della nostra attività è la coltivazione di asparagi e di altri prodotti ortofrutticoli, preferendo sempre varietà altamente qualitative a scapito della resa quantitativa. Questo ci ha portato a rinunciare del tutto alla coltivazione di prodotti di selezione genetica ad alta resa.

Con i suoi 3 ettari, la coltivazione di asparagi altoatesina, situata lungo le sponde dell’Adige, è la più piccola tra i nostri terreni. Tra aprile e metà giugno qui vengono raccolte circa 30 tonnellate di asparagi. L’Alto Adige è anche la terra in cui si trovano la nostra tenuta vinicola e i meleti.

“Sono molteplici gli elementi che rendono ideali per la coltivazione le terre che corrono lungo l’Adige fino a raggiungere il Mar Adriatico: il terreno qui è molto più fertile e il periodo vegetativo può durare anche il doppio rispetto alle zone a nord delle Alpi. In questo modo la pianta, una volta terminata la stagione, può rinvigorirsi completamente. Una condizione che influisce positivamente sia sulla vitalità che sul gusto degli asparagi che verranno raccolti nell’anno seguente.”

Bernhard Condin